I fondi comuni di investimento sono uno degli strumenti finanziari più presenti nei portafogli degli italiani, sono istituiti e gestiti dalle SGR ovvero Società di Gestione del Risparmio.
Ma cosa sono davvero i fondi comuni di investimento?
La definizione recita : " patrimonio autonomo di una pluralità di partecipanti che viene gestito in monte da un gestore " . Per investire in un fondo dunque si comprano un certo numero di quote il cui valore varia in funzione dell'andamento del mercato di riferimento del fondo. Praticamente la società di gestione raccoglie le quote tra gli investitori ed investe in strumenti finanziari come azioni, obbligazioni, materie prime ecc. riuscendo però ad avere una importante e consistente diversificazione che il singolo investitore non riuscirebbe a raggiungere.
I fondi sono divisi per categoria a seconda di quale area di mercato viene scelta per investire. Avremo quindi fondi azionari , fondi obbligazionari o fondi bilanciati e monetari.
Oltre a queste macrocategorie avremo poi una ulteriore diversificazione per " area geografica " o " settoriale " . Per esempio " Azionario America " , un fondo quindi che investe prevalentemente in azioni del mercato nord-americano piuttosto che " Obbligazionario Corporate Bond " , un fondo che investe in obbligazioni emesse da aziende. La maggioranza dei fondi sono agganciate ad un " benchmark " ( parametro di riferimento per valutare la prestazione di un titolo o di un fondo d'investimento o l'andamento del mercato in genere )
Anche per i fondi comuni vige la tassazione per il capital gain. In Italia la tassazione sul guadagno ottenuto è pari al 26%, ma se all'interno del portafoglio vi sono titoli di stato e titoli equiparati ad essi, questo componente concorre alla tassazione per il 48,08% riducendo la tassazione stessa.
Il principale vantaggio dei fondi comuni è sicuramente la DIVERSIFICAZIONE. Inoltre si affida la gestione a dei professionisti con capacità, formazione ed esperienza per investire in maniera da ottenere un risultato superiore al mercato sia nelle fasi positive che nelle fasi di ribasso. Un altro vantaggio da non sottovalutare è legato alla distinzione fra il capitale della società di gestione ed il capitale del fondo in gestione che è inaggredibile anche in caso di problemi aziendali e sotto tutela e controllo di Banca di Italia e Consob.
Cosa considerare prima dell'acquario di un fondo comune?
Intanto la scelta della categoria di apparenza è compatibile con il nostro profilo di rischio. Importante è poi avere una visione dei costi del fondo, che si dividono in costi di ingresso ( si applicano al momento dell'ingresso ), costi di gestione ( legati all'amministrazione del fondo e trattenuti annualmente ), eventuali costi di performance ( maggiorazioni di costo a favore di una performance positiva ) e costi di uscita ( spesso non presenti ma controllare è meglio )
Analizzare la storia passata del fondo ( c.d. trackrecord ) non garantisce nulla, nessuna performance passata ha garanzia di essere replicata, ma può darci indicazioni sulla bontà del gestore.
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